L’approccio strutturale dell’osteopatia concentra il proprio intervento su una struttura ben definita del corpo umano ed ha come scopo quello di migliorarne la funzione. Sono varie le tecniche che rientrano nell’approccio strutturale ma, per brevità, ne illustreremo solo alcune.
Tra le tecniche più comuni abbiamo:
- General Osteopathic Tretament (GOT)
- Manipolazioni
- Manipolazione a leva lunga, bassa velocità ed alta altezza
- Manipolazione a leva corta, bassa velocità e bassa ampiezza
- Manipolazione a leva corta, alta velocità e bassa ampiezza
- Manipolazione a leva lunga ed alta velocità
- Toggel
General Osteopathic Tretament (GOT)
Anche detto Lavoro Miotensivo passivo, è una tecnica globale che lavora sui tessuti molli del corpo, principalmente muscoli e fasce, con scivolamenti, trazioni e manipolazioni lente e prolungate, abbastanza profonde da ammorbidire e rilassare i tessuti tesi, contratti e fibrotici. Queste manipolazioni stiranti sono prevalentemente passive; possono essere dirette o indirette, a seconda che lavorino sull’agonista o sull’antagonista. Al lavoro miofasciale si associa, nello stesso trattamento, il lavoro tensivo o miotensivo passivo con il quale attiviamo lo stretching dei vari muscoli, utilizzando tutte le leve. Questo tipo di lavoro è stato messo a punto da Little John e Rollin Becker. Il GOT può fungere da terapia a sé stante, da preparazione per una manipolazione articolare o può succedere alla manipolazione articolare stessa.
Manipolazioni
Per correggere una disfunzione somatica è possibile ricorrere a due tipologie diverse di manipolazione:
- quella diretta, che utilizza l'elemento in lesione articolare (è la classica manipolazione chiropratica).
- quella indiretta, che utilizza l'elemento strutturale, sovrastante o sottostante la disfunzione, e utilizza il muscolo per coinvolgere la struttura.
Le manipolazioni si differenziano per la velocità di esecuzione e per l’ampiezza del movimento eseguito. Per capire meglio il concetto di manipolazione facciamo riferimento a questa definizione.
La manipolazione è l’applicazione sull’organismo di una forza manuale ben determinata e diretta in modo specifico per migliorare la mobilità nelle regioni dove si è verificata una sua riduzione nelle articolazioni, nei tessuti connettivi o nei muscoli (Irvin Korr, 2010)
Manipolazione a leva lunga, bassa velocità ed alta altezza
L’Osteopata applica una forza diretta sulla vertebra, sia sull’apofisi spinosa, sia su una delle trasverse; l’altra componente della forza si trova lontano dall’articolazione interessata. Il torace (attraverso le spalle) e il bacino (attraverso la coxo-femorale) vengono utilizzati come leve lontane dalla restrizione da trattare. La forza è impressa dolcemente, a bassa velocità. Possiamo esercitare la stessa manipolazione a bassa velocità e grande ampiezza in modo indiretto utilizzando la vertebra soprastante, o sottostante, a quella in disfunzione. In questo modo la forza e il movimento correttivo sono impressi in direzione opposta all’articolazione bloccata, cioè verso la disfunzione.
Manipolazione a leva corta, bassa velocità e bassa ampiezza
È una tecnica di decoaptazione articolare specifica, anche detta tecnica articolatoria. L’articolazione coinvolta viene gentilmente guidata attraverso il pieno arco di movimento ed incoraggiata a muoversi oltre le sue restrizioni al movimento.
Manipolazione a leva corta, alta velocità e bassa ampiezza
È detta anche tecnica THRUST. La forza è applicata rapidamente e la distanza utilizzata è molto piccola. L’articolazione viene portata contro la barriera di restrizione e, dopo accurato posizionamento che assicuri solo la sua mobilizzazione, viene applicata una forza-impulso delicata, ma decisa e veloce, per rimuovere il blocco articolare. È importante, prima di applicare la tecnica, ottenere un buon rilassamento dei tessuti molli (miofasciale e miotensivo) affinché la manovra sia indolore e il thrust sia ottenuto con la minore forza possibile.
Manipolazione a leva lunga ed alta velocità
Anche detta LIFT rachideo dorso-lombare, viene eseguita sempre in maniera assiale in rapporto al rachide nella sua totalità. Essa mira a produrre uno scollamento delle superfici articolari, una loro decoaptazione (utile nelle lesioni da impatto sacro-coccigeo).
Toggel
E’ una tecnica ad altissima velocità che utilizza il rimbalzo della manipolazione per correggere la lesione. Viene utilizzata soprattutto sulle articolazioni O-A e sul sacro.
Riferimenti bibliografici